È sempre l’ora dell’oro: mai come di questi tempi, infatti, con le tante incertezze ed incognite del “coronavirus” e dei suoi postumi economici, è tornato ad essere, secondo molti esperti, il bene-rifugio per eccellenza.
In questo 2020 da dimenticare, il metallo giallo continua, infatti, a mantenersi su livelli-record a dispetto delle previsioni di alcuni “guru” che, anche all’inizio dell’emergenza, avevano continuato a sostenere che i suoi prezzi sarebbero calati perché soppiantati da nuovi strumenti finanziari come i “bitcoin”.
Impennate delle quotazioni oro
La forte domanda continuerà per tutto il 2023, con un importante incremente del prezzo sul mercato. Il pericolo inflazione spinge l’acquisto del re dei beni di rifugio.
Sono previste per i prossimi anni senza brusche impennate dei rendimenti. … o le nuove miniere di rame, hanno evitato impennate estreme delle quotazioni.
Non è stato così e già in luglio le quotazioni dell’oro – quello “giallo”, non il “nero”, il petrolio, che con il Covid 19 , sono andate indietro – hanno registrato impennate sopra i 50 dollari al grammo anche perché ai suoi valori sono legati anche strumenti finanziari sofisticati. È questo un buon motivo che può forse spiegare una specie di controsenso storico: il fatto, cioè, che contrariamente al solito, le sue oscillazioni verso l’alto vanno adesso di pari passo con quelle delle Borse.
L’andamento dell’oro è in genere piuttosto positivo durante i periodi di inflazione. Gli ultimi anni, però, hanno un po’ incrinato
Se facciamo, poi, riferimento all’oncia, che corrisponde a 28 grammi, l’oro, dopo aver superato i duemila dollari, secondo Bank of America, potrebbe addirittura puntare, nell’arco di un anno e mezzo, verso “quota tremila” .
Le previsioni sull’Oro
In passato per investire al rialzo sull’oro era necessario, per forza di cose, comprare oro fisico. Oggi è invece possibile speculare. Intendiamoci, è difficile raccapezzarsi tra le previsioni degli ottimisti e quelle dei pessimisti, è certo comunque che, nell’era del cyberspazio e dell’intelligenza artificiale, la pandemia ha continuato a puntare su ciò che sembrava legato al mondo di ieri (ma fino ad un certo punto: è il caso di quelle sofisticate ed avveniristiche produzioni che richiedono l’utilizzo del metallo giallo) e non a quello di domani. E il fatto che il tesoro aurifero sia sempre legato al passato lo dice la storia stessa: basti pensare che per il popolo azteco poteva essere posseduto soltanto dai loro sovrani.
L’oro Bene rifugio per eccellenza
Più che un bene rifugio, l’oro è considerato il bène rifugio per eccellenza dalla fondazione della società umana. Un bene rifugio preserva il valore del tuo investimento nel tempo e protegge da eventi economici avversi.
Così, quando i “conquistadores” misero le mani su quella specie di Fort Knox reale, fecero davvero la loro fortuna anche se hanno continuato a sostenere che, la loro, fosse stata solo una missione evangelica di conversione degli aztechi. Intendiamoci, non sempre il metallo giallo è stato sulla cresta dell’onda: due secoli fa, ad esempio, mercanti olandesi ed inglesi avevano scambiato “alla pari” lingotti d’oro e lingotti d’argento per il semplice motivo che i cinesi che non avevano disponibilità dell’“800”.
Ma, sempre nell’Ottocento (quello temporale), le banche centrali hanno anche cominciato a custodire l’oro nei loro “caveaux” facendolo diventare appunto il bene-rifugio per eccellenza. E il Belpaese ha imparato la lezione degli aztechi: la Banca d’Italia possiede, oggi, la terza riserva al mondo per valore. Un sospiro di sollievo pensando al debito pubblico che ci ritroviamo.