Cosa sono i diamanti sintetici?
I primi diamanti sintetici vennero prodotti nel 1954 dalla General Electric, mediante l’utilizzo di una particolare apparecchiatura che fornisce alte pressioni ed alte temperature.
I cristalli così ottenuti risultano però di piccole dimensioni ( da 0,01 a 1,2 mm). Questo metodo di sintesi venne successivamente modificato e, nel 1970, la General Electric riuscì a produrre diamanti sintetici di peso superiore al carato.
L’utilizzo dei diamanti sintetici è prevalentemente industriale, ma è possibile l’impiego di questa sintesi anche nel settore della gioielleria.
Le principali ditte produttrici di questa sintesi sono la General Electric (U.S.A.), la De Beers (Sud Africa), la Sumitomo (Giappone) e ultimamente anche la Russia. Negli ultimi anni, però, la situazione è cambiata:anche se la quantità continua ad essere abbastanza limitata, i diamanti sintetici sono ora disponibili a livello commerciale.
Tra le ditte responsabili di questa produzione ci sono la “Gemesis Corp.” di Sarasota in Florida, la “Lucent Diamond Inc.” di Denver in Colorado e la “Chatham Created Gems” di San Francisco in California.
Il metodo usato per la produzione di tali gemme è sempre il metodo HPHT (alte pressioni unite ad alte temperature).
Recentemente sono stati prodotti diamanti sintetici da quasi incolore a incolore e quindi adatti all’uso in gioielleria.
La tecnica usata per la produzione di tali gemme è la deposizione chimica da vapore (Chemical Vapour Deposition- CVD) ma , apparentemente, questi diamanti non sono ancora disponibili sul mercato per l’utilizzo in gioielleria.